[27/09/2016]. Installato un sistema di accumulo Tesla Powerwall su impianto fotovoltaico residenziale. Il Powerwall è stato installato presso un’abitazione nel Nord Italia già dotata di un impianto fotovoltaico incentivato con il IV° Conto Energia. Prima dell’intervento l’impianto generava energia una quota di autoconsumo del 30%. In fase di preventivo si è stimata una quota del 65% a seguito dell’installazione del Powerwall.
Il sistema arriva imballato in una cassa di legno direttamente da Tesla, già predisposta per liberare la staffa a muro che regge i 90 chili della batteria. Nella foto sono visibili anche le scatole dell’inverter/caricabatteria SMA Sunny Boy Storage (SBS 2.5), del data-logger Sunny Home Manager e dei due E-meter [pdf] – i contatori amperometrici per la misura della corrente prodotta dall’inverter esistente (in questo caso non SMA) e dell’energia immessa/prelevata dalla rete.
Il montaggio del Powerwall e del SBS richiede poco tempo grazie alle staffe a muro ed ai collegamenti precablati. Il Powerwall è ancorato alla staffa e tenuto bloccato lateralmente da bulloni. Una volta collegati gli spinotti di collegamento cavi e LAN il Powerwall va chiuso con le coperture laterali ed inferiore. L’attivazione è immediata ed automatica – la copertura inferiore preme un pulsante di sicurezza sulla piastra.
Più attenzione va posta nei collegamenti dei cavi di comunicazione. Nel caso in oggetto è stato necessario installare uno switch di rete per accogliere i cavi patch dai due E-meter ed il cavo di connessione con l’SBS (fornito da SMA con l’inverter). Il collegamento di comunicazione fornito da SMA prevede cavi RS485 da cablare al Sunny Home Manager – soluzione più scomoda e “fragile”.
Complessivamente l’installazione sarebbe agevolata – più “pulita” esteticamente – se il Sunny Home Manager fosse dotato di due porte LAN aggiuntive e la scatola contenesse già una dotazione di due cavi patch.
L’SBS e il Powerwall trasmettono immediatamente lo stato di funzionamento appena connessi via wi-fi al telefonino o via cavo LAN al portale Sunny Portal.
La batteria presentava un livello di carica originale di circa il 30%; la carica all’impianto FV si avvia subito. L’impianto privilegia i carichi utente (autoconsumo) e carica la batteria con l’energia residua. L’eccedenza è immessa in rete.
Il livello di rumore è molto basso, un ronzio simile ad un inverter fotovoltaico, non fastidioso.
La batteria si registra nel portale di Tesla ai fini dell’attivazione delle condizioni di garanzia decennale [pdf].
I grafici dal portale Sunny Portal mostrano i dati di funzionamento con [1] i flussi di energia diurna e serale/notturno (grafici “Current status”) e [2] l’andamento dell’autoconsumo dal sorgere del sole fino alle 24 circa (grafico con profilo giornaliero).
La quota di autoconsumo dei primi giorni è oltre il 75%.
Terremo monitorato il sistema per i prossimi mesi. Seguite gli aggiornamenti su questo blog, via Twitter o alla pagina Facebook.
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